LA DIETA CHETOGENICA: DEFINIZIONE
La dieta chetogenica induce nell’organismo la produzione di corpi chetonici (Acetone, Acido acetoacetico, acido beta-idrossibutirrato) al fine di mantenere stabile la glicemia nell’organismo, quando non si introducono sufficienti quantità di carboidrati.
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Lo stato metabolico che ne deriva si definisce chetosi (nota bene non chetoacidosi, la quale si verifica in assenza di insulina nell’organismo), dove il corpo è in grado di ricavare glucosio attraverso la via della “gluconeogenesi” a partire da precursori non glucidici, quali proteine e grassi.
Se dunque riusciamo a fornire un corretto apporto di proteine (dieta normoproteica) ed un basso apporto di grassi alimentari l’organismo ricaverà energia dai grassi depositati nell’organismo, sostenendo un rapido e selettivo dimagrimento. Ciò può e deve essere fatto solo grazie all’aiuto di un professionista che è in grado di indurre e monitorare tale stato metabolico alterato.
L’organismo è in grado di utilizzare tali corpi chetonici come fonte energetica alternativa, che risulta più efficiente ed utilizzata prevalentemente a livello di cervello, cuore e muscoli. Se l’organismo non avesse sviluppato tale adattamento non sarebbe in grado di sopravvivere in condizioni di digiuno per più di 24 ore, incorrendo in un grave stato di ipoglicemia.
I chetoni in eccesso rispetto alle richieste metaboliche vengono eliminati in parte con l’aria espirata (alito dal caratteristico odore di acetone) ed in parte con le urine; dunque il livello di chetosi può essere misurato sia nel sangue (=chetonemia) che nelle urine (=chetonuria, attraverso delle striscette reattive che misurano l’eccesso di corpi chetonici eliminati con le urine).
È importante sottolineare alcuni concetti:
- La dieta chetogenica deve essere rigorosamente formulata e monitorata da un professionista in quanto induce uno stato metabolico particolare;
- La dieta chetogenica non deve essere iperproteica; ad oggi viene formulata in modo specifico secondo le specifiche esigenze di ciascun singolo individuo. Ne risulta una dieta normoproteica.
- La dieta chetogenica, opportunamente formulata, consente un dimagrimento più rapido rispetto agli altri regimi dietetici; tali effetti vengono mantenuti nel lungo periodo grazie alla graduale reintroduzione dei carboidrati fino al ritorno ad un’alimentazione completa.
- La dieta chetogenica viene oggi utilizzata non solo per il dimagrimento, ma come trattamento, coadiuvante o primario, per diverse patologie.
Fonte foto: La dieta chetogenica MANUALE INFORMATIVO PER LE FAMIGLIE, Tagliabue A., Trentani A., Università di Pavia
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LA DIETA CHETOGENICA: EFFETTI POSITIVI
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Molte sono le patologie che ad oggi sono campo di applicazione della dieta chetogenica, grazie agli effetti positivi dimostrati da diversi studi:
- Pazienti affetti da mutazione GLUT-1 (in questo caso la dieta chetogenica è la loro terapia primaria e deve essere portata avanti a vita)
- Epilessia
- Vari tipi di cefalee
- Patologie neurologiche quali Parkinson, Alzheimer
- Sclerosi laterale amiotrofica
- Obesità
- Rapida perdita di peso pre-chirurgia (inclusa chirurgia bariatrica)
- Diabete di tipo 2
- Sindrome metabolica
- Sindrome dell’ovaio policistico
- Endometriosi
- Acne
- Steatosi epatica non alcolica
- Alcuni tipi di tumore
- Malattie genetiche della funzione mitocondriale
- Sclerosi multipla (in fase di studio)
- Lipedema (in fase di studio)
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LA DIETA CHETOGENICA: CONTROINDICAZIONI
Ad oggi la dieta chetogenica risulta controindicata in caso di:
- Insufficienza renale cronica (creatinina>1,5 e GFR<50 ml/min)
- Insufficienza epatica grave
- Diabete insulino-dipendente (di tipo 1)
- Gravidanza ed allattamento
- Patologie psichiatriche
- Pregressi disturbi del comportamento alimentare
Fonte foto: atlantomed.eu/
LA DIETA CHETOGENICA: RICETTE
Polpette di melanzane chetogeniche