Acqua: Carenza e conseguenze

Uno stato di disidratazione può rappresentare un fattore di rischio per diverse patologie, tra le quali: la calcolosi urinaria, le alterazioni patologiche delle ghiandole salivari ed un generale aumento di rischio di salute, soprattutto per l’anziano.

Esistono delle condizioni, sia fisiologiche che patologiche, in cui l’assunzione di acqua deve essere attentamente controllata, soprattutto dal punto di vista quantitativo:

–          Gravidanza: è opportuno incrementare il consumo di  acqua fino ad una assunzione di 2 litri/giorno, bere un’acqua a media mineralizzazione e con un contenuto di calcio >150 mg/l;

–          Allattamento: richiede un apporto di liquidi maggiore per rimpiazzare la quota persa per la produzione del latte; sarebbe inoltre opportuno l’uso di un’acqua con un contenuto di nitrati inferiore a 10 mg/l;

–          Attività fisica: lo sportivo, al termine dello sforzo fisico, deve rimpiazzare non solo i liquidi, ma anche i sali minerali persi con la traspirazione e il sudore; al termine dell’attività fisica si trae vantaggio dal consumo di un’acqua mineralizzata, contenente bicarbonato che favorisce l’eliminazione delle scorie azotate e corregge l’acidosi determinata dalla fatica muscolare.

–          Età: negli anziani l’equilibrio idrico è un fattore importante nell’omeostasi dell’organismo,  anche perché l’organismo dell’anziano non è capace  di risparmiare acqua e quindi va  facilmente incontro a fenomeni di disidratazione. Inoltre lo stimolo della sete tende a essere  meno efficace con l’aumento dell’età.

–          Stipsi e diverticolosi: l’assunzione di acqua al mattino a digiuno, a temperatura ambiente, favorisce una buona funzionalità intestinale;

–          Calcolosi biliare e calcolosi renale: in entrambe queste condizioni patologiche, la terapia idropinica (2-3 litri/giorno) rappresenta un cardine terapeutico;

–          Diabete: è fondamentale in tale patologia reintegrare i liquidi e i sali minerali che vengono persi per l’azione osmotica esercitata dal glucosio in eccesso;

–           Alterazioni della funzione respiratoria: poiché l’acqua è il miglior fluidificante, una buona idratazione è fondamentale nelle patologie con abbondante componente catarrale.

Immagine di copertina tratta da http://www.studiobondiocaroli.com

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