Bulimia nervosa

La bulimia (dal greco boùlimos=fame da bue) è un disturbo alimentare caratterizzato da un irrefrenabile bisogno di mangiare.

La bulimia è una malattia che può avere cause di tipo organico oppure di tipo psicologico.

Nel primo caso la bulimia è solamente uno dei sintomi di altre patologie come, per esempio, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastrica, il diabete mellito, la gotta, l’ipertiroidismo, l’acromegalia, la sindrome ipoglicemica, la tenia ecc.

Quando la causa della patologia dipende da fattori squisitamente psicologici si parla di bulimia nervosa.

Criteri diagnostici secondo DSM IV

Per fare diagnosi di Bulimia Nervosa (BN), il DSM IV  richiede che siano presenti tutti  i seguenti criteri diagnostici:

A.  Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti elementi:

1) mangiare in un definito periodo di tempo (ad es, un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbero nello stesso tempo ed in circostanze simili;

2) sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad es., sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).

B.  Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativì, di diuretici, di enteroclismi o di altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.

C.  Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi.

D.  I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.

E.  L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa (AN).

Può essere:

  • Con Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale di Bulimia Nervosa (BN) il soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato dì lassativi, di diuretici o di enteroclismi.
  • Senza Condotte di Eliminazione: nell’episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito auto-indotto o all’uso inappropriato di lassativi, di diuretici o di enteroclismi.

Epidemiologia

La bulimia è più frequente dell’anoressia. Colpisce 1-2 % della popolazione generale ed è più frequente nelle donne rispetto agli uomini; inoltre si manifesta più tardivamente rispetto all’anoressia (insorge spesso nella prima età adulta).

E’ stata riportata occasionalmente nel 40% delle giovani universitarie (accompagnata a condotte di liberazione) ed è spesso frequente in giovani donne di peso normale con storia precedente d’obesità.

–          Prevalenza: 1-2% della popolazione generale

                                      3,8-9% della popolazione studentesca

–          Sesso femminile nel 85-90% dei casi

–          Insorgenza: esordio tra i 12 ed i 35 anni (media 18 anni)

–          Classe sociale media o elevata

Eziopatogenesi

Esistono dei motivi predisponenti di natura sia biologica, sia sociale, sia psicologica ai quali si sovrappongono dei fattori scatenanti che portano allo sviluppo della malattia.

  • Fattori Biologici:

Poiché alcuni antidepressivi sono utili nel trattamento, alcuni autori ritengono che vi sia una riduzione dell’attività e del turnover della noradrenalina e della serotonina nelle pazienti con bulimia nervosa.

  • Fattori sociali:

Importanza sociale della magrezza. Tendenza al successo, tipo perfezionista, tendenza alla depressione, anche come carattere familiare. I conflitti familiari, la sensazione di rifiuto e d’abbandono sono più comuni che nell’anoressia.

  • Fattori psicologici

Le pazienti hanno problemi nel superare le difficoltà dell’adolescenza, temono di lasciare la famiglia dopo la scuola. Spesso in associazione con ansia, depressione, rischio di suicidio, consumo di alcol. Manca il controllo degli impulsi.

  • Fattori psicodinamici.

Vi e’ una lotta di separazione dalla figura materna riprodotta dalla lotta di separazione dal cibo. Da punto di vista psicodinamico s’ingurgita l’oggetto del desiderio (la figura materna) e poi il rigurgitare esprime inconsciamente il desiderio di separazione.

  • Fattori comuni

Esiste quindi un modello complesso che deve tener conto del background socioculturale in cui l’individuo è inserito, degli aspetti individuali, familiari, psicologici, degli eventi stressanti e delle conseguenze stesse della malnutrizione.

bulimia

Diagnosi

La diagnosi si basa sui caratteri clinici, sulla mancanza di controllo dell’ingestione di cibo che assume i connotati d’abbuffata, sul vomito autoindotto, sull’esercizio fisico eccessivo, sull’uso di diuretici e lassativi e sulla persistente autovalutazione della forma e del peso corporeo. Il vomito viene prodotto introducendo un dito in gola o a volto con la volontà. Dopo il vomito si ha sollievo e le pazienti continuano a mangiare. Spesso esse mangiano dolci e cibo ad alto contenuto calorico, rapidamente senza masticare. Il peso e’ spesso normale anche se possono essere sotto e/o soprappeso.

Complicanze

Il decorso e’ cronico, raramente è debilitante se non associato a complicanze intestinali ed alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico.

Aumenta la capacità gastrica, i livelli di Ghrelina rimangono più elevati, diminuisce la secrezione dell’ormone intestinale responsabile del segnale di sazietà (colecistichina, NYY)

Nei soggetti bulimici si possono avere rare complicanze esofago-gastrointestinali fino alla rottura degli organi che si accompagnano ad un’elevata mortalità. Perforazione esofagea, ematemesi, dilatazione gastrica, rallentamento dello svuotamento gastrico, rottura gastrica, alcalosi metabolica, acidosi metabolica, anomalie elettrolitiche e dell’amilasemia.

Patologie correlate all’anoressia nervosa, come conseguenza delle alterazioni metaboliche:

  • patologie dell’apparato cardiovascolare
  • alterazioni metaboliche ed elettrolitiche
  • patologie del tratto grastroenterico
  • patologie del sistema nervoso centrale
  • alterazioni dermatologiche
  • alterazioni odontoiatriche
  • complicanze polmonari
  • complicanze renali
  • complicanze ginecologiche

Qualche consiglio utile 

Importante è imparare innanzitutto a gestire le abbuffate, ad avere un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano. Il decremento ponderale è lo step successivo.

Per quanto riguarda la regolarizzazione dell’alimentazione occorre di certo seguire un regime dietetico prescritto da uno specialista.

Un aiuto per evitare il continuo alimentarsi durante la giornata consiste nel mangiare sempre nello stesso luogo, ossia seduti al tavolo in cucina e non in giro per la casa, in modo tale che non si crei un’associazione ad esempio tra televisione – divano – cibo, per la quale basta sedersi e accendere la televisione per sentire l’impulso ad alimentarsi. Ulteriore aiuto nel controllo alimentare deriva dal tenere in casa solo ciò che si consuma, ossia evitare le immense spese del sabato e preferire acquisti quotidiani di ciò che durante la giornata si intende mangiare.

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