Il finocchio: oltre le proprietà digestive

Il ridotto contenuto calorico e le fibre ne fanno un ottimo spezzafame

Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, probabilmente originaria dell’Asia Minore ma diffusa in tutta l’area del Mediterraneo e già nota presso gli egizi, i greci e gli arabi.

I frutti si usano in liquoreria, in pasticceria e come aromatizzanti di salumi ed antipasti; fusti e guaine fogliari si consumano in insalata o per dare aroma a brodi e arrosti.

È opportuno fare distinzione tra finocchio selvatico e coltivato. Le due varietà fanno parte della stessa famiglia, ma mentre quello selvatico cresce in maniera spontanea e viene usato come pianta aromatica, quello coltivato, o comune, è composto da una parte edibile caratterizzata da un sapore più dolce e meno pungente.

Il finocchio coltivato ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 30 calorie ogni 100 grammi, è ricco di acqua (circa il 90%) e di fibre.

Contiene molti sali minerali, soprattutto potassio, calcio, fosforo e magnesio, e vitamine, in particolare vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina C.

Caratteristico è anche il contenuto di fitoestrogeni e di flavonoidi, come l’ isoquercitrina, la quercetina e la rutina.

Tale composizione rende il finocchio un importante alleato della salute.

Fra tutte spiccano le proprietà digestive e carminative in quanto il finocchio contrasta i processi fermentativi che avvengono nell’intestino crasso e contribuisce all’eliminazione dell’aria che si accumula nel tratto gastro-intestinale, fungendo da ottimo rimedio per chi soffre di gonfiore addominale, di aerofagia e di stipsi.

Degni di nota sono anche l’effetto diuretico e disintossicante, le proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e di stimolazione del sistema immunitario. Inoltre la cospicua presenza di fibre, unitamente al contenuto in potassio, aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, riducendo anche il rischio di arteriosclerosi ed ictus.

Possiamo gustare il finocchio crudo o cotto, nelle insalate, come vellutata, nei risotti, nella pasta ed ovviamente in associazione alla carne. Essendo a ridotto contenuto calorico, ma ricco in acqua, si consiglia l’assunzione come spezzafame o per aiutarsi nella corretta idratazione.

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