Il caffè: un consumo moderato ne assicura le proprietà salutari

In origine, la parola araba qahwaidentificava una bevanda estratta da alcuni semi con effetti stimolanti ed eccitanti; oggi in arabo con questo termine si indica il caffè. Molti invece sostengono che il termine caffè derivi dal nome della regione in cui questa pianta era maggiormente diffusa, ovvero la Caffa, nell’Etiopia sud-occidentale.

Sull’origine del caffè esistono numerose leggende; la più conosciuta narra che un pastore etiope chiamato Kaldi portando a pascolare le sue capre, notò che queste, dopo aver mangiato bacche e foglie di una pianta particolare, si misero a vagabondare con estrema energia e vitalità. Il pastore abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, li macinò e, dopo averne fatta un’infusione, ottenne il caffè.

Nel XV secolo questa bevanda cominciò a diffondersi in Medio Oriente e, successivamente, in Europa e nelle Americhe. Venezia, per i suoi rapporti commerciali in Oriente, fu la prima città italiana a far uso del caffè, probabilmente sin dall’inizio del XVI secolo.

Il caffè è una bevanda che si ottiene dalla torrefazione e macinazione di semi di alcune specie di alberi tropicali (Coffee) appartenenti alla famiglia botanica delle Rubiaceae. Nel mondo esistono circa un centinaio di specie di Coffee, tuttavia quelle riconosciute importanti ed utili ai fini commerciali sono solo una decina. Tra queste le più diffuse, coltivate e conosciute sono la Coffea arabica (meglio conosciuta come “arabica”, da cui si ottiene un caffè “corposo” e ricco di aroma, molto pregiato e dal sapore dolce), la Coffea canephora (meglio conosciuta come “robusta”) e la Coffea liberica.

Bevanda dal sapore avvolgente in tutte le sue varianti e apprezzata in tutto il mondo, il caffè, nella versione semplice amara, ha solo 6 calorie per 100 ml. Questo significa che con una tazzina di caffè si assumono circa 2 calorie e mezzo, ma aggiungendo un cucchiaino di saccarosio (il normale zucchero da cucina) si raggiungono immediatamente 20 calorie!

Il caffè contiene modeste quantità di vitamine, sali minerali e composti fenolici antiossidanti, ma gli effetti che esplica sull’organismo sono dovuti essenzialmente al suo principale principio attivo: la caffeina.

La caffeina è dotata di proprietà importanti, come: l’effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare, l’effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, l’effetto lipolitico (la caffeina stimola l’utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate), aumenta il livello di vigilanza e di attenzione (alcuni studi hanno inoltre dimostrato che la caffeina può migliorare la memoria e il ragionamento logico, riducendo anche il rischio di Alzheimer) e l’effetto anoressizzante (il caffè assunto in dosi massicce diminuisce l’appetito).

Oltre alla caffeina, nel caffè sono contenute molte sostanze, il cui potenziale ruolo benefico sull’organismo è ancora in fase di studio. In particolare, sono state isolate diverse componenti dalle spiccate proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie, che sono comunque insufficienti per compensare il rischio derivante da un consumo elevato di caffè.

Un consumo elevato di caffè espone infatti l’organismo a diversi rischi, come danni al sistema digerente (a causa dell’eccessivo effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica), aumento del rischio di anemia e/o osteoporosi (a causa dell’effetto inibitorio sull’assorbimento del ferro), induzione di tachicardia, sbalzi pressori e tremori (a causa dell’effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa).

Da sottolineare che le ripercussioni della caffeina sulla salute umana sono sempre dose-dipendenti: nel rispetto della dose moderata si usufruisce degli effetti benefici mentre al di sopra di tale dose gli effetti negativi sono proporzionali alla quantità di caffeina stessa.

Ma cosa si intende per consumo “moderato” di caffeina?

Un consumo moderato di caffeina per un adulto è di circa 300 mg al giorno. Per avere un’idea, una tazzina di caffè espresso ha in media 80 mg di caffeina mentre una tazzina di decaffeinato contiene circa 10 mg di caffeina. Dunque 3-4 tazzine di caffè al giorno assicurano la dose moderata e le proprietà salutistiche.

L’utilizzo del caffè tradizionale va limitato, o, comunque, sostituito con quello decaffeinizzato, in caso di alcune patologie gastrointestinali (ulcera peptica, dispepsia, gastriti ipersecretive, malattia da reflusso gastroesofageo), patologie cardiocircolatorie (cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa e aritmie cardiache), abuso di sostanze (alcol, fumo o altre sostanze psicoattive) o in gravidanza (non più di due tazzine al giorno).

In definitiva ognuno di noi può continuare a gustare tè, caffè e bevande contenenti caffeina affidandosi al proprio buonsenso e alla moderazione.

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