I carciofi: disintossicanti per eccellenza

Il carciofo romanesco del Lazio IGP

 

Il carciofo, nome comune del Cynara Scolymus, è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle
composite di cui si consumano prevalentemente le infiorescenze (capolini immaturi, quindi raccolti
prima che sboccino i loro fiori) ed i rispettivi gambi.
La coltura è diffusa maggiormente in alcuni Paesi del Mediterraneo, soprattutto in Italia, ma anche
in Francia e Spagna, mentre è poco nota in molti altri Stati.
I carciofi vantano un contenuto calorico molto basso (22 kcal per 100g di prodotto) associato ad un
eccellente contenuto in fibre (soprattutto inulina) ed in proteine vegetali.
Fonte di vitamine (A, B1, B2, B3, C) e minerali (calcio, fosforo, sodio, magnesio, ferro e potassio),
rappresentano una vera e propria miniera di principi attivi con particolari virtù terapeutiche e
salutistiche.
Molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti, soprattutto a carico del fegato, sono
in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi (effetto diuretico).
I carciofi sono dotati di proprietà regolatrici dell’appetito e digestive ed intervengono nella
modulazione dei livelli di colesterolo e di pressione arteriosa.
L’elevato quantitativo di fibre favorisce inoltre la peristalsi intestinale e conferisce al carciofo la
caratteristica di preventivo-curativo della stipsi-stitichezza e modulatore glicemico-insulinico.
Alcuni studi indicano che i polifenoli contenuti nei carciofi, oltre ad avere proprietà antiossidanti,
siano in grado di proteggere -seppure parzialmente- dai tumori, contrastando l’azione ossidativa dei
radicali liberi ed interferendo con i processi molecolari che inducono la trasformazione tumorale.
Il carciofo è normalmente ben tollerato a livello gastrico e sistemico, ma a causa della generosa
presenza di inulina, il suo impiego andrebbe limitato in caso di fermentazioni intestinali abbondanti.
Alimento centrale della dieta mediterranea, il carciofo rappresenta da sempre un ingrediente
fondamentale della cultura gastronomica e rurale delle popolazioni dell’Italia centro-meridionale.
Per le sue eccellenti proprietà organolettiche e la grande versatilità in cucina, oggi è un ortaggio
molto diffuso nelle regioni centro-meridionali della Penisola, ma è nel Lazio che si sono sviluppate
le cultivar più pregiate.
Tra queste, il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, ottenuto dalle cultivar Castellammare,
Campagnano e relativi cloni, è prodotto nel Lazio limitatamente ad alcune aree delle provincie di
Viterbo, Roma e Latina.
Si tratta di un carciofo di grandi dimensioni, con capolini quasi rotondi, senza spine, di colore dal
verde al violetto; il suo sapore è dolce e gradevole e la consistenza delle foglie interne e del cuore è
morbida.
Infatti, la forma, la dimensione e il suo capolino quasi rotondo lo rendono largamente impiegabile
nella preparazione di piatti tipici (carciofi alla giudia, alla romana, alla matticella…).
Oggi il Carciofo Romanesco del Lazio IGP è presente sui mercati di tutta Italia ed Europa, nel
periodo che va da febbraio a maggio.
I carciofi andrebbero consumati appena acquistati, ma possono anche essere conservati in frigo per
alcuni giorni. Infine, è possibile congelarli dopo averli puliti e sbollentati in acqua con succo di
limone, lasciati raffreddare e riposti in contenitori rigidi.

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