La terapia della celiachia

L’ unica terapia conosciuta al momento per la cura della celiachia è un’alimentazione rigorosamente priva di glutine da seguire a vita in quanto, qualunque sia l’espressione clinica, è una condizione permanente.

Non esiste, infatti, una terapia farmacologica, anche se alcuni farmaci vengono impiegati per la cura di alcune manifestazioni cliniche della patologia, come ad esempio la considerevole carenza di ferro.

La dietoterapia

Posta la diagnosi, il trattamento convenzionale è la dieta priva di glutine, cioè senza frumento, segale, orzo e farro. L’avena, un tempo esclusa completamente dalla dieta del celiaco, potrà forse, in futuro essere reintrodotta poiché studi recenti indicano che la maggior parte dei celiaci sarebbe in grado di tollerare moderate quantità di avena. Si tratta di un cambiamento nelle abitudini alimentari che deve avvenire tramite un vero programma di educazione alimentare, che deve condurre alla conoscenza degli alimenti  naturalmente privi di glutine e degli appositi prodotti dietoterapici, ed alla consapevolezza che è comunque possibile seguire una alimentazione equilibrata e che solo la completa aderenza alla dieta eviterà le complicanze a distanza.

L’importanza della dieta rigorosa è dimostrata dal fatto che l’assunzione di glutine, anche in piccole quantità (1 g/die), pur in assenza di una sintomatologia clinica evidente, è in grado di provocare un danno alla mucosa enterica. Il ritorno ad una dieta libera, anche dopo anni di trattamento, determina la ricomparsa delle lesioni intestinali.

Va inoltre sottolineato che la dieta priva di glutine comporta la completa esclusione dello stesso dalla dieta, comprendendo quindi una serie di preparati in cui il glutine può essere “nascosto”; si tratta non solo di alimenti ma anche di altri prodotti, ad esempio i farmaci.

La dieta comporta un miglioramento della sintomatologia in breve tempo, mentre risulta più lunga la guarigione istologica.

cibi

Alimenti vietati  per il celiaco sono dunque: frumento, segale, orzo, sorgo, farro, kamut, triticale e spelta, ma anche altri cereali ritrovabili più raramente in commercio come bulgur, cracked couscous, frik, greunkern, monococco, seitan, tabulè.

Per quanto riguarda l’avena in passato veniva inclusa nei cereali vietati, ma negli ultimi anni la sua tossicità è stata messa in discussione almeno per il soggetto celiaco adulto.

Non possono dunque essere assunti:

–                    Farina, amido, semolino, fiocchi dei cereali suddetti;

–                    Pasta, paste ripiene (ravioli tortellini, lasagne ecc);

–                    Pane comune e speciale (multicereali, soia ecc), pangrattato

–                    Grissini, crackers, fette biscottate pan carrè, focacce, pizza, piadina;

–                    Gnocchi di patate, gnocchi alla romana

–                    Crusca

–                    Muesli, miscele di cereali, cornflakes, riso soffiato al malto d’orzo o di frumento;

–                    Dolci, biscotti, torte, pasticcini, brioche, merendine, marzapane;

–                    Cibi infarinati ed impanati;

–                    Salse o condimenti addensate con farine non permesse (besciamella);

–                    Pesce surgelato precotto o da friggere;

–                    Frutta disidratata infarinata;

–                    Birra, whisky, vodka ed alcool derivato da distillazioni di cereali vietati

–                    Surrogati del caffè conteneti orzo, malto d’orzo ecc.

Gli obiettivi della dieta senza glutine sono: la remissione della sintomatologia clinica, la normalizzazione della funzione assorbitiva e rigenerazione dei villi intestinali, la prevenzione delle complicanze, fornire un adeguato apporto energetico per garantire il raggiungimento e/o il mantenimento di uno stato nutrizionale ottimale, fornire un adeguato apporto di macronutrienti e micronutrienti per prevenire deficit nutrizionali e malnutrizione per eccesso o per difetto, contribuire al controllo di eventuali disordini metabolici (ipertensione, diabete, obesità ecc).

L’utilizzo di una grande varietà di cibi naturalmente senza glutine permette di elaborare una dieta varia, gustosa, equilibrata ed adeguata alla crescita del bambino o alle necessità fisiologiche dell’adulto. Ovviamente consiglio di affidarsi sempre ad uno specialista della nutrizione.

Carne, pesce, uova latte, frutta fresca e secca, verdura ed i cereali permessi rendono l’alimentazione senza glutine ricca di cibi ad elevato contenuto nutrizionale.

Inoltre, le industrie alimentari offrono un vasto assortimento di prodotti dietetici analoghi ai tradizionali e facilmente reperibili in farmacia e/o nei grandi supermercati.

Il problema nasce dall’elevato contenuto in grassi saturi che è aggiunto a questi alimenti per aumentarne la palatabilità ed il gradimento da parte del consumatore. Ecco perché è importante seguire un’alimentazione equilibrata e basata soprattutto su alimenti naturalmente privi di glutine. Il piano alimentare dovrà di preferenza essere redatto da un professionista della nutrizione per evitare le carenze nutrizionali cui spesso questi pazienti possono incorrere: è necessaria dunque una dieta completamente bilanciata in micro e macronutrienti.

Prospettive terapeutiche future

La terapia dietetica è quindi necessaria, ma difficile da seguire a causa della diffusione dei cereali contenenti glutine nell’alimentazione quotidiana. La qualità di vita dei consumatori celiaci è quindi condizionata in modo importante dalla dieta, che ne limita anche la vita sociale (si pensi alla difficoltà di consumare pasti fuori casa). Inoltre il glutine si trova anche in molti prodotti alimentari non a base di cereali, ma a cui il glutine è stato aggiunto nel corso dei processi produttivi industriali.

Per tale motivo, alternative terapeutiche al trattamento dietetico sono attualmente allo studio.

Le strategie terapeutiche alternative alla dieta priva di glutine per la malattia celiaca possono essere schematizzate in:

  • identificazioni di varietà di grano non tossiche (Triticum Monococcum) o      modificazioni delle varietà tossiche;
  • pretrattamento chimico della farina;
  • terapie enzimatiche, predigestione del glutine (Prolilendopetidasi potrebbe rendere innocui i frammenti tossici della gliadina, predigestione delle proteine di frumento con un fermento lattico);
  • anticorpi neutralizzanti il glutine;
  • inibizione della permeabilità intestinale (Antagonista della zonulina AT1001)
  • inibizione della transglutaminasi tissutale e del legame DQ2/peptidi del glutine;
  • peptidi del glutine con attività immunomodulante;
  • induzione della tolleranza al glutine;
  • eliminazione della tossicità del glutine (pRPQ).

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Immagine di copertina tratta da: http://www.parliamo-di-benessere.it

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